Giovanni Baglione
(Roma 1666- 1644) Venus with amoretti and Cupid / Venere con Amorini e Cupido, oil on slate, 32 x 41 cm, framed,
The young Giovanni Baglione still shows in this painting the strong influence on him of Cavalier d’Arpino, in whose workshop he was active at the end of the 16th century and the beginning of 17th century. He collaborated on many commissions during the reign of Pope Clemens VIII Aldobrandini. A comparable composition in terms of the treatment of folds and the definition of space can be found in the painting 'Herkules at the crossroads' in the Slovenska Galeria in Ljubljana, which is also an early work by the artist, having been produced in the final years of the 16th century. It would be easy to imagine the painting with its subject, its rich coloration which is further emphasised in the slate support, as well as its richly decorated details as part of one of the 'Stanze delle Veneri’, which were present in aristocratic homes of the 17th century.
Il dipinto raffigura una Venere dormiente, circondata da tre amorini impegnati in diverse azioni: uno solleva la tenda del baldacchino, in un atto di ‘svelamento’, l’altro sulla destra tende l’arco con freccia in direzione di Venere mentre il suo compagno all’estrema sinistra spegne la fiaccola simbolo di amore e passione versando acqua da una brocca. La Venere svelata è ‘castamente’ coperta da una veste trasparente e da un lenzuolo blu, i simboli della vanità, i gioielli e lo specchio, sono abbandonati sul tavolino all’estrema destra della composizione. Il giovane Baglione, mostra qui ancora una forte influenza del Cavalier d’Arpino, nella la cui bottega lavora a lungo tra fine Cinquecento e primi anni del Seicento partecipando alle numerose imprese del papato di Clemente VIII Aldobrandini. Sono ancora presenti stilemi manieristi come le mani allungate della Venere e le pose scattanti e poco naturali degli amorini. Il carattere ‘nervoso’ del disegno anima la scena movimentata anche dall’uso della luce. Caratteri stilistici vicini a quelli mostrati dalle due figure di Santi Pietro e Paolo eseguiti nel 1600 per la chiesa di S. Cecilia in Trastevere a Roma. Dal punto di vista compositivo un confronto nei panneggi e nella definizione dei volumi si può ravvisare nell’ Ercole al Bivio della Slovenska Galeria di Lubiana, altra opera giovanile dell’artista, ascrivibile ancora agli ultimi anni del Cinquecento. Il dipinto, con il soggetto, la ricchezza cromatica, supportata dall’utilizzo dell’ardesia, la composizione nel suo insieme, dove i particolari lussuosi si dispongono agli estremi, sarebbe ben figurato in una delle ‘stanze delle Veneri’ presenti nelle dimore nobiliari del XVII secolo.
Expert: Mark MacDonnell
Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403
old.masters@dorotheum.com
21.04.2010 - 18:00
- Odhadní cena:
-
EUR 30.000,- do EUR 40.000,-
Giovanni Baglione
(Roma 1666- 1644) Venus with amoretti and Cupid / Venere con Amorini e Cupido, oil on slate, 32 x 41 cm, framed,
The young Giovanni Baglione still shows in this painting the strong influence on him of Cavalier d’Arpino, in whose workshop he was active at the end of the 16th century and the beginning of 17th century. He collaborated on many commissions during the reign of Pope Clemens VIII Aldobrandini. A comparable composition in terms of the treatment of folds and the definition of space can be found in the painting 'Herkules at the crossroads' in the Slovenska Galeria in Ljubljana, which is also an early work by the artist, having been produced in the final years of the 16th century. It would be easy to imagine the painting with its subject, its rich coloration which is further emphasised in the slate support, as well as its richly decorated details as part of one of the 'Stanze delle Veneri’, which were present in aristocratic homes of the 17th century.
Il dipinto raffigura una Venere dormiente, circondata da tre amorini impegnati in diverse azioni: uno solleva la tenda del baldacchino, in un atto di ‘svelamento’, l’altro sulla destra tende l’arco con freccia in direzione di Venere mentre il suo compagno all’estrema sinistra spegne la fiaccola simbolo di amore e passione versando acqua da una brocca. La Venere svelata è ‘castamente’ coperta da una veste trasparente e da un lenzuolo blu, i simboli della vanità, i gioielli e lo specchio, sono abbandonati sul tavolino all’estrema destra della composizione. Il giovane Baglione, mostra qui ancora una forte influenza del Cavalier d’Arpino, nella la cui bottega lavora a lungo tra fine Cinquecento e primi anni del Seicento partecipando alle numerose imprese del papato di Clemente VIII Aldobrandini. Sono ancora presenti stilemi manieristi come le mani allungate della Venere e le pose scattanti e poco naturali degli amorini. Il carattere ‘nervoso’ del disegno anima la scena movimentata anche dall’uso della luce. Caratteri stilistici vicini a quelli mostrati dalle due figure di Santi Pietro e Paolo eseguiti nel 1600 per la chiesa di S. Cecilia in Trastevere a Roma. Dal punto di vista compositivo un confronto nei panneggi e nella definizione dei volumi si può ravvisare nell’ Ercole al Bivio della Slovenska Galeria di Lubiana, altra opera giovanile dell’artista, ascrivibile ancora agli ultimi anni del Cinquecento. Il dipinto, con il soggetto, la ricchezza cromatica, supportata dall’utilizzo dell’ardesia, la composizione nel suo insieme, dove i particolari lussuosi si dispongono agli estremi, sarebbe ben figurato in una delle ‘stanze delle Veneri’ presenti nelle dimore nobiliari del XVII secolo.
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Aukce: | Alte Meister |
Typ aukce: | Salónní aukce |
Datum: | 21.04.2010 - 18:00 |
Místo konání aukce: | Wien | Palais Dorotheum |
Prohlídka: | 10.04. - 21.04.2010 |